9 Mag 2025, Ven

Street tutor. Negrini (FdI): “Così il servizio non è credibile”

È stata discussa nella seduta di ieri l’interrogazione presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Negrini, volta a fare chiarezza sull’efficacia del servizio degli street tutor. A seguito della risposta dell’assessore alla sicurezza, Alessandra Camporota, Negrini si è dichiarato insoddisfatto.

«L’assessore alla Sicurezza – spiega Negrini – ha scelto, come spesso accade quando risponde alle nostre interrogazioni, di non fornire alcun dettaglio sui singoli interventi effettuati e sulle motivazioni che hanno reso necessario l’impiego degli street tutor. Si parla di 43 interventi, ma non è dato sapere in quali contesti e per quali ragioni siano avvenuti. Questo non può lasciarci soddisfatti. Proprio per l’incompletezza delle risposte ricevute, annunciamo la presentazione di un accesso agli atti per verificare non solo la correttezza del dato, ma anche le reali circostanze operative di questi interventi».

«Come abbiamo ricordato anche in aula – prosegue Negrini – esiste una grande zona grigia in merito alle reali competenze degli street tutor. Ci lascia perplessi, ad esempio, sentir dire che devono “mediare conflitti”, quando sappiamo bene che non sono pubblici ufficiali, né possiedono la formazione e le competenze delle forze dell’ordine o della Polizia Locale. Serve chiarezza sul loro ruolo effettivo, altrimenti si rischia di alimentare confusione e aspettative sbagliate tra i cittadini.»

«La nostra interrogazione nasce da numerose segnalazioni ricevute da parte dei modenesi – aggiunge Negrini – che ci hanno raccontato situazioni poco rassicuranti: street tutor che non indossano la divisa, che si fermano a fumare e chiacchierare, che non seguono il percorso previsto per il pattugliamento. Addirittura, ci sono state segnalazioni di tutor seduti nei parchi o in giro con cappelli da cowboy. Comportamenti che compromettono la credibilità di un servizio che, già in partenza, è strutturato con funzioni molto limitate: ricordiamo che il loro unico compito è quello della segnalazione, non dell’intervento».

«Quando si parla di sicurezza – conclude Negrini – la forma diventa sostanza. Ecco perché è necessario un vero cambio di passo, affinché questo servizio possa essere considerato credibile e funzionale anche come deterrente. L’assessore Camporota, purtroppo, appare lontana dalla realtà quotidiana che i cittadini invece vivono e segnalano. Tanto più dopo aver dichiarato l’intenzione di investire altri 50.000 euro in questo servizio, è indispensabile che l’impiego degli street tutor venga radicalmente ripensato. Altrimenti si rischia di trasformare una misura potenzialmente utile nell’ennesimo spreco di denaro pubblico».

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