Sul tema ‘Rigeneriamo Modena’ intervengono il capogruppo di Fratelli d’Italia, Luca Negrini, e il vicecapogruppo Elisa Rossini.
«I cittadini che hanno partecipato agli incontri di presentazione del percorso partecipato “Rigeneriamo Modena” nei quattro quartieri sono stati 470 – spiega Rossini –. 268 sono stati i partecipanti ai laboratori, 51 le proposte presentate online e 187 le presenze all’incontro di restituzione. Dal dato iniziale di 470 partecipanti alla presentazione, si è scesi a 319 nella fase di progettazione, per poi arrivare a 187 nell’ultima fase. Una curva decrescente che dimostra chiaramente come la partecipazione reale sia venuta a mancare. A ciò si somma il costo complessivo del percorso, pari a 45.310 euro, IVA esclusa: considerando i 976 partecipanti complessivi, significa una spesa di circa 46 euro per partecipante. Un percorso quindi costoso e con risultati decisamente deludenti».
«Inoltre – prosegue il vicecapogruppo – dopo le delibere di settembre che avevano valutato negativamente le 19 manifestazioni di interesse conseguenti all’avviso pubblico della giunta Muzzarelli, gli uffici competenti avrebbero dovuto promuovere iniziative di confronto con i proponenti per superare le criticità rilevate.
Ebbene, è emerso che nessuna iniziativa è stata promossa in tal senso dall’amministrazione. Scarsa partecipazione, nessun coinvolgimento dei 19 proponenti e tempi esagerati: una situazione del tutto incompatibile con le esigenze del mondo imprenditoriale, a cui l’amministrazione stessa si rivolge per poter avviare la rigenerazione urbana. L’assessore Carla Ferrari e il sindaco si erano impegnati a concludere il percorso entro dicembre, ma alla fine si è trascinato fino a marzo 2025 e, ancora oggi, non sappiamo quando verrà reso noto l’avviso pubblico. Il motivo? La Giunta ha previsto due fasi temporali che non si è nemmeno premurata di illustrare al Consiglio comunale, neppure in via indicativa».
«Dalle linee di indirizzo – rincara la dose Negrini – risultano totalmente stralciate le indicazioni progettuali emerse, nella misura del 39%, sulla gestione della sosta e sull’accesso al centro storico.
Un dato letteralmente neutralizzato, evidentemente perché non conforme al pensiero dominante della parte politica che amministra la città. Questa è finta partecipazione, che maschera un preciso disegno politico volto ad annullare ogni pensiero differente. È proprio questo approccio ad aver determinato il fallimento dell’intero percorso».
«Resta poi irrisolto – conclude Negrini – il grande nodo della richiesta agli imprenditori di quote di edilizia residenziale sociale, un tema che presenta gravi problemi di sostenibilità, come evidenziato anche durante il recente convegno sul Piano Casa recentemente organizzato dalla Giunta.“Fratelli d’Italia non può che votare contro linee di indirizzo che, ancora una volta, dimostrano che non si tiene conto dei reali bisogni della città e che cercano di piegare le imprese all’ideologia costringendo gli imprenditori a scegliere tra rischiare interventi insostenibili o decidere di investire altrove”.
“Ci aspettavamo risultati diversi, sia in termini di partecipazione, sia di attenzione verso chi ha subito lo slittamento dei tempi per poi ritrovarsi di fronte a un documento che si discosta poco dalle politiche che hanno imposto vincoli alla città e di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze». Conclude Negrini.