Rispetto all’Ordine del giorno per la promozione della partecipazione al voto in occasione dei referendum 2025 proposto dalla maggioranza a guida PD nell’ultimo Consiglio Comunale, Fratelli d’Italia ha deciso di votare contro: “La motivazione è molto semplice e di facile intuizione – ha spiegato Mario Casali, capogruppo di Fratelli d’Italia a Fiorano – Si trattava di un ordine del giorno per tre quarti insensato e per un quarto anti democratico, come ha ben argomentato in aula la mia collega Giovanna Gilioli che ha anche chiesto fosse messo a verbale il proprio intervento”.
Ma andiamo con ordine. Gilioli ha innanzitutto fatto notare che “ciò che si vuole impegnare il Sindaco e la Giunta a fare è già ampiamente regolamentato da diverse leggi dello Stato. Si chiede ad esempio di mettere a disposizione spazi istituzionali e piazze pubbliche per iniziative di informazione ma, come si legge nelle disposizioni di legge, ricordiamo che la Giunta municipale individua ed assegna d’ufficio spazi appositi per affissioni di manifesti, giornali murali o stampati e assegna spazi di ‘propaganda indiretta’ per chi, pur non partecipando direttamente, vuole sostenere determinate liste o candidati”.
“Le riunioni in luogo pubblico o aperto al pubblico non sono soggette all’obbligo di comunicazione da parte dei promotori agli organi di Polizia – ha continuato la consigliera Gilioli – e il tutto viene normato secondo precise e dettagliate tempistiche. Ribadiamo quindi che non è necessario che il Consiglio comunale impegni il Comune e la Giunta: ci sono precisi obblighi di legge a cui l’Amministrazione comunale deve soggiacere nel periodo antecedente ogni tornata elettorale”.
“Precisato quanto sopra, passiamo alla parte più spinosa – ha aggiunto – ossia a quella in cui l’ODG chiede che il Comune collabori con associazioni, agenzie educative e media locali per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della partecipazione al voto, promuovendo incontri informativi e dibattiti pubblici. Questo a nostro avviso è grave e antidemocratico. Per legge infatti, dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.
“Questo a maggior ragione ha valore in sede referendaria, dal momento che l’astensione al voto in sede di referendum è riconosciuta come una volontà legittimamente espressa ai sensi dell’art.75 della Costituzione e gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento del quorum – ha detto la consigliera Gilioli – L’Amministrazione non può e non deve influenzare la cittadinanza con alcuna iniziativa che incentivi o meno la partecipazione al referendum. Crediamo anche che la demonizzazione moralistica di chi si astiene rischi di distanziare maggiormente cittadini e istituzioni”.
Conclude Casali: “Questo atteggiamento configura esattamente la tendenza delle sinistre a strumentalizzare, utilizzando le istituzioni come fossero di loro proprietà e servendosene per fare propaganda. È evidente che anche in questo caso stiano confondendo i piani e vogliamo ricordare loro che le istituzioni non sono del PD e dei suoi alleati: sono dei cittadini. Ci auguriamo quindi che la maggioranza che regge Fiorano riconosca i gravi errori commessi nel redigere e approvare tale ODG e faccia un doveroso passo indietro evitando di andar contro la legge dando in qualsiasi modo seguito concreto all’OdG”.