9 Mag 2025, Ven

Bilancio AUSL di Modena, Pulitanò (FdI): “Fallimento delle politiche sanitarie della Regione Emilia Romagna”

“L’approvazione del bilancio 2024 dell’Azienda USL di Modena con 20 milioni di perdite certifica ancora una volta il fallimento delle politiche sanitarie della Regione Emilia Romagna targate Partito Democratico.
Infatti ancora una volta, il bilancio dell’Azienda Sanitaria Modenese è in profondo rosso figlio di ed evidenzia le crescenti difficoltà economiche che il nostro sistema sanitario regionale si trova ad affrontare, in un contesto di aumenti generalizzati ma anche di scelte non sempre illuminate” lo dichiara Ferdinando Pulitanò, vice Capogruppo di FdI in Regione Emilia Romagna e presidente provinciale di fdi Modena.
 
“La perdita dell’azienda locale modenese sfiora i 20 milioni di euro, in un contesto complessivo di perdite regionali di circa 200. E a pagare come sempre saranno i cittadini attraverso l’enorme aumento delle tasse all’introduzione dei ticket sanitari deciso dalla Giunta de Pascale per coprire le voragini economiche che il suo stesso ha generato. L’incompetenza del Partito democratico a gestire la Sanità emerge ancora con più forza analizzando i ticket non pagati che ad oggi ammontano sette milioni di euro di ticket non riscossi in tre anni (dal 2021 al 2023)”, continua Pulitanò.
 
“Una situazione preoccupante, nonostante le maggiori risorse che il Governo Meloni ha investito nel fondo sanitario nazionale e per il recupero delle liste d’attesa: la gestione regionale non smette di registrare perdite. Il Governo ha destinato alla sanità stanziamenti record, portando nel 2025 il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi di euro e ad una spesa pro-capite di 2317 euro”.
Con gli Accordi di Coesione ha poi messo a disposizione 1,3 miliardi di euro per investimenti negli ospedali e con la revisione del Pnrr sono stati liberati ulteriori 750 milioni da investire sulla sanità.
Ma sappiamo che il motore vero del SSN sono i medici e tutti gli operatori sanitari che ogni giorno si prodigano per la nostra salute. Per questo si è registrata una piccola ma grande rivoluzione con un emendamento parlamentare che chiedeva di stanziare 30 milioni per riconoscere un compenso agli specializzandi di area non medica: professionisti come farmacisti, psicologi, biologi, odontoiatri, chimici, fisici e veterinari.
 
Nonostante ciò, abbiamo nei nostri territori una sinistra che continua a nascondere le proprie incapacità di gestione, mal celandole dietro a presunti sottofinanziamenti statali.
Dati ancora più allarmanti se consideriamo che le spese sempre più crescenti per il ricorso alle Consulenze, Collaborazioni, lavoro Interinale e, rimaniamo ancora in attesa dei Cau e di quanto peseranno sulle casse dell’Aziende Sanitarie a fronte di un mediocre funzionalità: dai dati forniti infatti, quello che emerge che non vi è stato nessun reale beneficio sul carico di lavoro dei Pronto soccorso.
La sanità è oggi il simbolo del fallimento gestionale della Regione. Liste d’attesa interminabili, chiusura di punti nascita e un deficit strutturale che pesa gravemente su cittadini e personale sanitario. Il futuro dei Cau resta incerto, con costi ancora sconosciuti. Ancora più grave è l’aumento del ticket sui farmaci, che ricorda il superticket di Errani da 24 milioni, ora si arriverà a circa 70 milioni: quasi il triplo. La maggioranza, prima di agire, avrebbe dovuto aprire un confronto serio e onesto su un tema cruciale che colpirà duramente le famiglie. Le esenzioni non basteranno a mitigare l’impatto di questa scelta: 2,20 euro a scatola è un vero colpo al cuore, penso soprattutto agli anziani costretti a cure continue e a un utilizzo costante di farmaci. Purtroppo, queste entrate non miglioreranno i servizi sanitari, come alcuni auspicano, ma serviranno solo a ripianare un buco di bilancio sanitario regionale di 200 milioni, di cui nessuno nella maggioranza si assume la responsabilità”, conclude Pulitanò

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